Innovare. È ormai un must di ogni impresa che vuole sopravvivere in un contesto globale. Quali consigli per concretizzare un processo che non può più essere rimandato?
Le tecnologie sono lo strumento principale attraverso cui passa l’innovazione delle PMI. Ad esse si affianca anche la capacità organizzativa, perché senza organizzazione aziendale non esiste successo. Qual è allora la chiave per innovare? Vi proponiamo 5 utili consigli estrapolati dal sondaggio “Cultura del futuro: costruire una cultura di innovazione nell’era della trasformazione digitale”, condotto da Cornerstone OnDemand (azienda leader nel software in cloud per la formazione e la gestione del capitale umano).
5 consigli per innovare
- Tipologia di innovazione. Ogni azienda deve capire di quale tipo di innovazione necessita: potrebbe essere un’innovazione di prodotto, di processo o della propria struttura interna con l’ampliamento del capitale umano.
- Ambiente IT adeguato. Le PMI tendono a non essere al passo con le nuove tecnologie e con l’adozione di sistemi IT sicuri e adeguati perché tendono al risparmio o al “fai da te” senza affidarsi a professionisti del settore.
- Selezione di risorse umane. La selezione del capitale umano spesso viene gestita internamente, ma non sempre si hanno figure specializzate nell’HR. A volte, converrebbe affidarsi ad agenzie o piattaforme di recruiting.
- Formazione in itinere. La crescita di un’azienda passa dalla formazione del suo personale, dallo sviluppo di nuove competenze che possono accelerare i processi di innovazione.
- Strategia aziendale. Ogni processo o idea di innovazione per le PMI non può non passare da una buona strategia aziendale che deve necessariamente coinvolgere l’ufficio delle Risorse Umane. Questa sinergia è fondamentale per innescare forme di collaborazione.
Gli assiomi della comunicazione possono essere applicati al processo di innovazione, di ricerca e sviluppo. Innovare passa dalla comunicazione interpersonale. Innovare passa dalle forme di relazione, dal fare rete. Il primo assioma sostiene: “Non si può non comunicare”. La comunicazione è innata, è qualcosa che ci ricorda che siamo esseri viventi. Volontaria o involontaria che sia, essa determina sempre un comportamento, cioè un’attività. E se ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione, secondo assioma, va ricordato che quest’ultimo condiziona il primo. Ergo, relazionarsi e fare rete non sono solo due pilastri per l’innovazione delle PMI, ma necessitano del modo giusto per far la differenza.