Il Career Day Unicusano, svoltosi a maggio 2018 nel campus dell’Ateneo, è stato un’opportunità di dialogo tra università, giovani e mondo del lavoro. Un successo per la prima edizione che ha visto oltre 1000 partecipanti e 33 stand aziendali dove poter consegnare il proprio CV. Tra i partecipanti all’evento organizzato dall’ufficio Career Service dell’Università Niccolò Cusano, abbiamo intervistato Federco Fedeli, neo laureato assunto in Generali.

OPINIONI UNICUSANO: INTERVISTA A FEDERICO FEDELI

Ciao Federico, che posizione ricopri oggi in Generali? E quali sono le tue mansioni?

Oggi, nell’azienda per cui lavoro, ricopro il ruolo di ispettore della produzione e ricercatore di clienti potenziali.

Che sensazioni hai provato durante la selezione?

La selezione in Generali è avvenuta in quattro diverse tappe. Premetto che ho avuto il piacere di incontrare uomini e donne professionisti nel mondo del lavoro, posso dire con fermezza che non erano persone solamente preparate tecnicamente, ma pronte ad intraprendere, comprendere e valutare un rapporto interumano. Ovviamente sotto un aspetto materiale è fondamentale valutare l’aspetto monetario e quantitativo, quest’ultimi hanno rappresentato una costante non variabile nei quattro incontri. Tuttavia ciò che mi ha sorpreso, muovendo i primi passi nel mondo del lavoro, è la gestione delle risorse umane, gestione non rappresentata dal rapporto uomo-retribuzione bensì dal un rapporto umano. Ovviamente non hanno sminuito la richiesta tecnica e vantaggiosa per l’azienda, ma con fermezza posso dire che c’è stato un bel movimento, non nei confronti di uno studente ma di uno studente lavoratore del domani.

Quale è stata la domanda più difficile o strana che ti hanno posto durante l’iter di selezione?

Parlo con il massimo della sincerità, non ho una ricca carriera lavorativa alle spalle, ma nel mio piccolo son sicuro che in un colloquio di lavoro non esiste il “difficile” in senso stretto, insomma può esserci una disponibilità maggiore o minore, un interesse variabile e soggettivo e soprattutto una “complicanza” in termini di rapporto. L’imprenditore ha pochi dati sulla tua persona e può prendere una scelta prettamente razionale, mentre il candidato per impulso cerca di individuare qualunque domanda possibile per capire l’esito del colloquio. La domanda più difficile che mi hanno chiesto: “perché ti dovremmo assumere proprio noi?”

Ci racconti il momento in cui ti hanno comunicato l’assunzione? 

Si, la chiamata è stata inaspettata, premetto che la notte antecedente avevo fatto tardi, ero sul letto in vacanza ed ho recuperato tutte le energie con un minuto di chiamata.

Quali sono i tuoi obiettivi di carriera?

Sarei un bugiardo a parlare di obiettivi e traguardi da raggiungere, ho ancora poche conoscenze di me stesso e del mio potenziale per sbilanciarmi. Amo l’idea di intraprendere un percorso nell’ambito della gestione delle risorse umane e ovviamente studierò per questo; intanto mi prendo questa autorealizzazione a livello lavorativo e universitario.

Preferisci lavorare da solo o in squadra? Perché?

Domanda interessante da inquadrare, imposterei la domanda più su un contesto sociale e no individuale. Purtroppo, nel mondo del lavoro di oggi persiste la presenza di forti individualismi nel mercato, che hanno distorto certe tematiche del mondo lavorativo; perciò sostengo l’idea di cooperazione e coordinamento, così lo studente lavoratore del domani può esprimere il proprio potenziale solo attraverso le relazioni sociali.

Qual è stato il tuo più grande successo o difficoltà sul posto di lavoro? Come l’hai affrontata?

Ho avuto poche problematiche nel mondo del lavoro, principalmente “grazie” all’inesperienza, umilmente mi sento un giovane dinamico e attivo. A mio avviso ogni problema lo si affronta in maniera razionale e con percezione della realtà.

Hai usufruito dell’Ufficio Career Service della Unicusano? Se sì, cosa ne pensi?

Non ho usufruito dell’ufficio Career Service, ma ho partecipato all’iniziativa del Career Day da loro organizzata. Il Career Day è stata una grande opportunità e un buon trampolino di lancio nel mondo del lavoro.

Curiosità finale: qual è il tuo motto/mantra in ufficio o nella vita?

Forse per tanti sarà sbagliato, ma “sempre esser sé stessi”.

Ad maiora Federico!