Le Start up e PMI innovative si differenziano per l’oggetto sociale:

per assumere la qualifica di start up innovativa, l’impresa deve avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Per le PMI innovative, la normativa non pone alcuna condizione in merito all’oggetto sociale.

Altra differenza riguarda la data di fondazione. Mentre lo “status” di start up innovative può essere assunto dalle nuove imprese (costituite da non più di 5 anni), per le PMI innovative non ci sono limiti temporali. Queste ultime devono essere però in possesso di almeno un bilancio certificato.

Per quanto riguarda il fatturato: le startup devono avere come valore totale della produzione annua un importo inferiore ai 5 milioni di euro (a partire dal secondo anno).  Per le PMI innovative invece il limite di fatturato annuo è 50 milioni di euro.

People Digital Transformation

Nel 2018 sei aziende su dieci prevedono una crescita degli investimenti in ambito digital. Tuttavia solo nel 22% delle realtà analizzate sono già a regime progetti per migliorare il livello di conoscenze. E solo il 16% ha verificato il gap tra le competenze digitali presenti in organico e quelle di cui l’azienda avrebbe bisogno. – Mariano Corso, Responsabile dell’ Osservatorio HR Innovation Practice

Quello che non dobbiamo dimenticare è che l’innovazione digitale passa anche per un cambiamento culturale. Le tecnologie evolvono velocemente, ma il reale motore della trasformazione digitale saranno le persone. Si parla oggi di “People Digital Transformation”.

Oltre alle nuove competenze di innovazione digitale, le PMI devono adottare necessariamente anche nuovi modelli di organizzazione.  La digital transformation è una sfida che coinvolge tutto il capitale umano.

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