Definito uno dei più influenti business thinker sia dal Wall Street Journal che dal Financial Time, Daniel Goleman, psicologo e autore di L’Intelligenza emotiva (1955), ha avuto un grande impatto nelle teorie di leadership aziendale. Egli afferma che non basta eccellere tecnicamente o avere un elevato quoziente intellettivo; occorre anche avere un’intelligenza emotiva.

Cos’è l’intelligenza emotiva?

È quel tipo di intelligenza legata alla capacità di riconoscere, controllare, gestire le proprie emozioni e quelle altrui. Quindi, l’EQ viene definita dall’autore come “la capacità di riconoscere le proprie emozioni, quelle degli altri, gestire le proprie, e interagire in modo costruttivo con gli altri.”

Il modello di Goleman comprende ben 4 domini e 12 competenze:

  • Self Awareness (emotional self awareness),
  • Self Management (emotional self control, adaptability, achievement orientation, positive outlook),
  • Social Awareness (empathy, organizational awareness),
  • Relationship Management (influence, coach and mentor, conflict management, teamwork, inspirational leadership).

Intelligenza emotiva e leadership

I leader, aventi intelligenza emotiva, sono coloro che hanno la capacità di gestire se stessi e le proprie emozioni, restando flessibili e focalizzati allo stesso tempo sugli obiettivi da raggiungere, e allo stesso tempo riescono a creare empatia con il proprio team. Saper comunicare, coinvolgere e guidare la propria squadra permette di ottimizzare gli sforzi e di raggiungere il massimo risultato.

Non basta assumere persone brillanti e intelligenti per migliorare le performance di un team e i profitti aziendali. Al World Business Forum 2017 di Sydney, Goleman ha raccontato che la ricetta giusta non è assumere i “migliori” in assoluto, ma guardare nella propria azienda chi occupa la posizione per cui si sta facendo la ricerca, o l’ha occupata in passato, individuare il 10% di top performer e confrontarli con gli average performer, e scovare le abilità e competenze che i top performer hanno e gli average performer non hanno.”

Questa tecnica è stata definita competence modeling, dove le skill EQ sono due volte più importanti di quelli tecniche o del quoziente intellettivo. La tecnica si può imparare a scuola o anche sul campo, le abilità interpersonali generalmente si possiedono e possono essere poi affinate. Quindi, sì l’intelligenza emotiva si può imparare! Bisogna, tuttavia, essere disposti ad investire il proprio tempo e le proprie energie a capire come gli altri ci percepiscono, a scrutare i nostri punti di forza e quelli di debolezza, a rafforzare le capacità di ascolto… Insomma, a mettersi in discussione.