Un tratto distintivo del network di Amici Unicusano è sicuramente l’eterogeneità delle imprese che ne fanno parte. Difficilmente se ne trovano anche solo un paio che si occupino dello stesso business.
Con la Luciano Gagliardi Comunicazione entriamo nel mondo della fotografia: arte e passione che diventano impresa e che regalano emozioni come solo una foto sa fare.
Luciano Gagliardi, come nasce la sua necessità di fotografare?
«La mia passione per la fotografia nasce in giovane età e quasi per caso. Sono stato letteralmente folgorato dalla magia della stampa fotografica. Ero un appassionato di natura e di biologia e mi è venuto quasi spontaneo dedicarmi a ritrarla con la macchina fotografica.»
E quando la passione si è trasformata in un lavoro?
«E’ successo nel 1979, quando ho cominciato ad imparare i segreti del mestiere guardando il lavoro che si svolgeva in un’agenzia giornalistica. Ho potuto apprendere tutto ciò che ruota intorno all’immagine e in seguito ho fatto anche dei servizi di cronaca bianca. Poi mi sono staccato e messo in proprio.»
Perché nel nome della sua impresa c’è anche la parola “comunicazione”?
«Parliamo di comunicazione perché con il digitale tutto è cambiato ed ha assunto una dimensione diversa. Quindi abbiamo aggiunto più grafica e coperto tutti gli aspetti della nuova comunicazione. Sicuramente il lavoro è cambiato ma bisogna adeguarsi ai tempi.»
Dal 1979 a oggi lei ha attraversato un enorme cambiamento della fotografia con l’avvento del digitale: si è perso qualcosa oppure ogni foto e ogni tecnica hanno il proprio tempo?
«Beh, prima era diverso, c’era più mestiere. Anzi, c’era più poesia: dalle lastre allo sviluppo delle foto. E poi c’era quell’emozione di arrivare nella camera oscura e vedere se lo scatto era riuscito o no. Adesso, ovviamente, non è più così visto che la possibilità di scattare è infinita».
Ovunque andiamo ci sono centinaia di cellulari che scattano foto…
«Si sentono tutti grandi fotografi, praticamente chiunque può scattare ad alta risoluzione. Però si vedono in giro cose inguardabili».
Lei fa già parte della famiglia, occupandosi dei servizi fotografici per i nostri laureati con gli scatti durante le sessioni. Al di là di questo rapporto, cosa la ha spinta ad aderire ad Amici Unicusano?
«Nel mio caso, visto che collaboro con la Cusano dal 2008, il termine amicizia è davvero appropriato. Ho seguito tutta la crescita incredibile di questa realtà e si è stabilito un profondo rapporto. Anche tra le imprese è importante l’amicizia, è una parola che ha ancora un grande valore».
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