Entro il 2025, la forza lavoro sarà composta al 75% da millennials.
La generazione Y o millennial generation è composta da coloro nati tra gli anni 80 e 2000, quindi nati in piena rivoluzione digitale e che oggi stanno vivendo una grande crisi economica e lavorativa. Come li riconosciamo?
I millennials amano partecipare all’happy hour, comprano low cost e online, sono consumatori 2.0, blogger, instagrammer, youtuber, flessibili…
E proprio la flessibilità lavorativa, economica e l’evoluzione culturale ha portato a cambiamenti non indifferenti.

Le persone vogliono sentirsi valorizzate e parte di una squadra più che mai. Come evolverà allora il lavoro del futuro? Come le aziende potranno attrarre i talenti migliori?

Millennial Generation e Lavoro del Futuro

Cosa valutano i Millennials nella ricerca lavorativa? Secondo Chris Barksdale, VP of Scripps Networks Interactive:

Il programma di lavoro più popolare fra i millennials è il mentoring, ovvero l’impostazione di una relazione one-to-one dentro l’ufficio con un mentore con cui confrontarsi per non smarrire la direzione”.

Un apprendimento guidato che potrebbe essere svolto anche in modo informale in luoghi di aggregazione come il Google Cafè. Spazi progettati per incoraggiare le interazioni e le relazioni tra colleghi di diversi reparti aziendali, funzioni e livello. La Millennial generation valuta anche l’infrastruttura tecnologica perché desidera usare i propri dispositivi mobile anche per lavoro, con una particolare attenzione alla privacy e al rispetto dei dati aziendali. Essi sono anche propensi ad incrementare le proprie competenze, anche se questo spesso genera stress. E allora nasce il concetto di Ben-Esssere con aree relax e fitness attrezzate all’interno delle aziende. Infine, questa è una generazione attenta all’etica, che spera ancora di salvaguardare il pianeta con nuovi modelli di business innovativi ed ecologici.

Dunque, l’azienda ideale per la generazione Y è quella che coniuga etica, innovazione tecnologica, formazione e programmi di crescita continua delle risorse, mentoring, benessere, solidità.

Concludendo, se il principale timore dei millennial generation è quello di perdere il posto di lavoro per l’automazione e per l’intelligenza artificiale, non dobbiamo dimenticare che l’uomo resta al centro del pensiero e processo creativo. Una visione human centered per noi non può e non deve essere superata.