Ognuno di noi è unico e irripetibile. Eppure il mondo del lavoro è esigente e competitivo, si richiedono molte soft skills che spesso non si acquisiscono durante il percorso di formazione. Ecco allora che i giovani sentono l’inquietudine di trovare il posto giusto nel mondo, il posto dove non ti senti sbagliato ma speciale. Conoscere se stessi e sapersi orientare è la strada per vincere le sfide.
È quello che è emerso durante il seminario “Dal curriculum al colloquio di lavoro – Personal Branding” , tenutosi presso l’Aula Magna dell’Università Niccolò Cusano il 31 gennaio 2019. L’evento, organizzato dal Career Service dell’Ateneo romano, si inserisce nelle attività di orientamento professionale e di ricerca attiva del lavoro già a disposizione degli studenti e laureati.
Comunicare con il mercato del lavoro, quindi, va oltre il saper scrivere la lettera di presentazione e il proprio CV. Richiede avere le idee chiare, dimostrare le proprie competenze e sapersi distinguere con soft skills. Orientarsi vuol dire avere due consapevolezze: una interna (chi sono, cosa voglio fare, quali sono i miei valori, punti di forza, cosa è più adatto a me) e una esterna (conoscere le esigenze del mercato). Ecco perché, per sviluppare bene il proprio personal branding, diventa necessario affidarsi ad un career coach.
Il Career Coach è un consulente di carriera che ha il compito di aiutare ad identificare il giusto percorso lavorativo e formativo. Damiano De Cristofaro, coach e master training di Orientarget, ha dichiarato durante l’evento:
“Il career branding è una strategia multicanale per individuare la propria identità personale e professionale, quindi la nostra scala di valori, le nostre aspirazioni, quello che sappiamo fare, quello che ci rende credibili. Subito dopo dobbiamo individuare il nostro target di riferimento, il nostro pubblico, coloro con cui dobbiamo comunicare.”
Soft Skills Lavoro
Solo il 10% delle persone riesce a rispondere, durante il colloquio di lavoro, alla domanda di un HR: “perché dovrei scegliere te?”
Il vero problema, lamentato dagli imprenditori, non è la mancanza di competenze tecniche nei giovani laureati italiani, che ne hanno in grande misura, ma la mancanza di soft skills come la comunicazione efficace, il problem solving, la leadership. Il mercato del lavoro è cambiato e questo provoca destabilizzazioni nei giovani lavoratori. Gli Atenei hanno il compito di aiutare e sostenere questa entrata nel mondo del lavoro sviluppando tutto il potenziale degli studenti e laureati.
Soft Skills Elenco: ecco quelle richieste dal mondo del lavoro
Tra le soft skills più richieste nell’ambiente lavorativo (e su cui dovresti investire anche tu) rientrano:
- Gestione del tempo: Saper pianificare le scadenze e riuscire a rispettarle, organizzando il proprio lavoro.
- Motivazione: ogni azione compiuta senza motivazioni rischia di fallire. La motivazione è la spinta per raggiungere gli obiettivi prefissatesi.
- Intelligenza emotiva: Le emozioni orientano le nostre decisioni, definiscono le nostre performance e sono la chiave della Leadership eccellente. L’Intelligenza Emotiva è un set di competenze razionali ed emozionali, utili al fine di prendere decisioni ottimali.
- Problem solving: la capacità di risoluzione di un problema.
- Assertività: è la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza offendere né aggredire l’interlocutore.
Per maggiori info sull’Ufficio Career Service della Unicusano, puoi visitare il sito web dell’Ateneo.