Oggi si sente spesso parlare di intelligenza emotiva, termine associato a Daniel Goleman, autore dell’omonimo libro. Che cos’è? È la capacità di saper identificare e gestire le emozioni. Studi e ricerche hanno dimostrato che per avere successo nel lavoro (e nella vita in generale) è opportuno avere un’elevata intelligenza emotiva.
Lo studio Workplace Trend 2018, realizzato dal Gruppo Sodexo, fa emerge che il 34% degli headhunter dà molta importanza a questa qualità in fase di selezione del personale. Ecco allora 7 passi per poterla migliorare.
Avere successo nel lavoro? 7 passi per allenare il muscolo dell’intelligenza emotiva
1 – Scegli un aspetto di te su cui lavorare
Step by step. Un passo alla volta, perché i cambiamenti non sono mai repentini. In primis, scegli un aspetto di te su cui vuoi lavorare. E confrontati con chi ti conosce, la loro “amorevole opinione critica” ti aiuterà ad avere maggiore consapevolezza di te stesso, delle tue mancanze, dei tuoi limiti. Curiosità: il termine amorevole critico è stato inventato da Tasha Eurich per indicare quelle persone che la pensano diversamente da noi, ma saranno oneste nell’esprimersi su di noi perché ci hanno a cuore.
2 – Cambia prospettiva
È il vecchio buon detto “mettersi nei panni altrui”. Per avere successo nella comunicazione è fondamentale capire il punto di vista del nostro interlocutore. Come si fa? Concedendo agli altri il beneficio del dubbio! Eh già, perché spesso agiamo per deduzione, giudicando persone, avvenimenti e situazioni con il nostro bagaglio di esperienze acquisite, applicando inconsciamente strategie che determinano, poi, il nostro carattere.
3 – Prediligi il dialogo vero
Cos’è quella cosa così semplice e difficile nello stesso tempo? Chiedere direttamente alle persone cosa stanno provando! Evitiamo il confronto, evitiamo di andare in profondità nei rapporti sociale, soprattutto negli ambienti lavorativi, evitiamo anche di dare risposte diverse dal pensiero comune di massa perché rifiutiamo l’empatia. Eppure, per avere successo e per essere delle persone migliori basterebbe così poco: dialogare senza arroganze strutturali.
4 – Conosci te stesso
Sai quali sono i tuoi punti di forza e punti di debolezza? Se la risposta è affermativa, il passo successivo è capire cosa ti fa arrabbiare per non ripetere gli stessi errori emotivi. Ogni emozione, infatti, è una reazione: è come reagiamo a ciò che stiamo interpretando ad agire sul nostro stato emotivo.
5 – Emozioni: chiamale per nome
Il nome è ciò che identifica l’essere di qualcuno e qualcosa. Dai un nome alle tue emozioni! Sono tante le sfumature di ciò che proviamo, dire solo “sto male” non è sufficiente. Le persone che hanno intelligenza emotiva sanno identificare l’emozione che provano con il termine giusto (ad es. si sentono ‘irritabili’, ‘frustrate’, ‘oppresse’ o ‘ansiose’). Ricorda: non sei ciò che provi, non dovresti identificarti con le tue emozioni. Un buon esercizio è dire “sto provando rabbia” invece di “sono arrabbiato”.
6 – Fai una pausa prima di agire
L’intelligenza emotiva ha questo assunto alla sua base: ogni volta che qualcosa ti provoca, prenditi una pausa e un bel respiro prima di fare qualcos’altro. Cosa farebbe la versione migliore di te in una data situazione?
7 – Motivazione
Aspetto che ha un ruolo chiave nell’intelligenza emotiva: devi conoscere e avere gli strumenti giusti per raggiungere i tuoi obiettivi, ma devi anche saperti motivare! La capacità di motivarsi va di pari passo con la leadership, infatti sono due abilità utili nelle comunicazioni e nelle relazioni quotidiane.
E, come in tutte le cose, ora passa alla pratica!